Ormai prossimo ad allontanarmi definitivamente dalla Francia
del sud, ho pensato che fosse doveroso approfittare dell’ultima primavera da
queste parti per togliermi per un po’ di tempo la voglia di Verdon (già
consapevole di fallire in questa missione…). E così per due volte, a breve
distanza l’una dall’altra, siamo ritornati nelle gole per salire un tris di vie
cui tenevo davvero da molto tempo.
Il primo week end di marzo, ad un anno esatto dall’ultima volta qui, Elvio, con
un gesto di grande altruismo ha accettato di tornare sulla magnifica Rideaux de
Gwendal , che lui aveva già salito anni fa, per fare divertire come due bambini
me e la Nella. La via è magnifica, giustamente nota come una delle più belle
della prima tornata anni ’80. Chiodatura mai spaziata, salvo il famoso passo
obbligato (un bel 6c vero) sull’ottavo tiro, dove, contrariamente a quanto si
legge da qualche parte, non c’è più alcun nut incastrato ad addolcire il gioco:
il passo è quindi, super obbligatorio, ma per fortuna si cade bene senza
conseguenze (testato dal sottoscritto J).
Prima e dopo si scala per il puro piacere di scalare, senza troppi patemi
(incluso il 7b del quarto tiro, facilmente ammorbidibile con un nut piccolo).
Veramente commovente il sesto tiro, senza alcun dubbio il 6b+ più bello della
mia vita…
Il giorno successivo siamo usciti dalle gole, per andare in esplorazione verso
la bella parete di Le Galetas e salire una via nuova di zecca, Dans les Yeux d’Hervé,
che ci ha consentito una piacevolissima domenica di scoperta e di arrampicata
su roccia perfetta.
La seconda puntata è andata in onda nel week end di Pasqua,
questa volta con un gruppetto più nutrito di voraci climber. Sabato con
Giovanni, in gran forma, è stata la volta delle Fete des Nerfs, altro classico capolavoro
e via test del Verdon. Il primo tiro dalla cengia, a freddo, fa subito capire
che su questa via non si scherza. Vuoto asfissiante, pochi piedi e mai come li
vorresti, prese sfuggenti e poco evidenti, uniti ad una chiodatura che non
permette troppe distrazioni, sono gli ingredienti principali di questo “monumento
delle Gole”, come lo chiama la recentissima guida di Faudou e Olivier. Le
difficoltà sono continue e pochissimi tiri consentono di tirare effettivamente
il fiato ed in più, proprio quando inizi ad avere davvero voglia di uscire
sulle creste, due tiri finali che non scherzano per nulla. L’ultimo in
particolare, a due spit dal bordo, impegna in quello che per me è il passo
obbligatorio più duro di tutta la via, su cui ho gentilmente ceduto il passo al
grande Giova…qualcuno dice 7a obbligato...forse sì, forse no…sicuramente la
stanchezza gioca un ruolo importante, secondo me se non lo è ci si avvicina
molto…
Bellissima e impegnativa, sicuramente la più dura per me su queste pareti. Una
via di quelle serie, maschie, che lasciano uno di quei segni che nella testa di
uno che scala sono indelebili.
Infine, dopo una domenica di “defaticamento” (per la testa,
ma non per le braccia) nella bellissima falesia di Courchon, il lunedì di
Pasqua vede me e il Cobra calarci sulla mitica ULA e, dopo una risalita di 50
metri per scastrare una doppia), partire sul fotografatissimo traverso che
segna l’inizio di Au dela du Delire. Altro piccolo capolavoro, sicuramente non
con il “respiro” di Gwendal o della Fete, ma anch’essa con un tiro più bello
dell’altro (secondo e terzo assolutamente magnifici). Il 7a del quarto tiro
impone un passo obbligato non banale, seguono un diedro “alpino” da non
sottovalutare ed un tiro che prima di alcuni punti in A0 richiede alcuni
passaggi belli e difficili. Interessante il “solo 6a+” dell’uscita, dove una
provvidenziale freccia invita a non esitare troppo nel traversare seccamente a destra
dopo il secondo punto, per una esposta cavalcata trionfale verso l’ultima
sosta.
Così è finita un’altra vacanza in Verdon. Grazie alla
natura che ha creato questo paradiso e grazie a tutti gli amici che lo rendono
sempre ancora più speciale!
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Les Rideaux de Gwendal, L6 |
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Cristina sul magnifico L7 di Les Rideaux de Gwendal |
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Elvio segue su L7 di Gwendal |
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Gwendal, L8 |
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Dans les Yeux d'Hervé, L1 |
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Penultimo tiro di Dans Les Yeux d'Hervé |
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Giovanni sul penultimo tiro de La Fete des Nerfs |
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Sempre Giova, grazie del click a Olivier |
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Il mitico Cobra su L1 di Au dela du Delire |
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Sembra finta...invece è la roccia di L3 di Au dela du Delire |