Percorrendo il sentiero che porta al rifugio dell’Envers des
Aiguilles sono stato molto incuriosito dalla comba della Charpoua, posta
esattamente dal versante opposto della Mer de Glace. L’ambiente è molto selvaggio
e tipico dell’alta quota, con ghiacciai tormentati e cime dall’aspetto non
troppo invitante per uno scalatore. Strano pensare che il Dru che si affaccia
sul versante Charpoua sia lo stesso che da Montenvers appare come un missile
perfetto ed affilato che si staglia contro il cielo…
Solo le Flammes de Pierre sembrano lasciare intravedere
spazi per grandi scalate, verticali, fisiche e decisamente Yosemitiche. Pare
però che sulle torri che compongono la cresta sud dell’Aiuguille du Moine una
forte guida francese abbia tracciato 2 vie molte belle, di cui una, Sale Athee,
è già diventata un must per gli appassionati di vie dure in fessura nel
massiccio del Bianco.
Così, nell’insolita ma ormai neanche troppo formazione
molanternesca (torinese/genovese), decidiamo di andare a provare quella un poco
più facile, posto sul pinnacolo esattamente a fianco alla “sorella maggiore”.
Voix du Druide è stata una bellissima sorpresa. Se al mattino, durante
l’avvicinamento, il pilastro ombroso non lascia presagire nulla di
straordinario, l’arrivo del sole nel pomeriggio cambia radicalmente le cose,
incendiando la parete ed evidenziandone la bellezza.
La via è un piccolo gioiellino, praticamente tutta in
fessura su parete verticale, mai difficile da proteggere ma continua nelle
difficoltà e mai scontata.
Fanno eccezione i due tiri di 6c, il terzo che finisce con
una placca a cristalli dove a mio parere l’obbligatorio si avvicina parecchio
al grado massimo, e il penultimo, con un run-out esigente dall’ultimo spit alla
sosta. Per il resto grande utilizzo di friend, e nut, ma sempre da buone
posizioni di equilibrio, cosa che addolcisce non poco l’impegno psicologico.
Un consiglio sulla logistica…Se non siete mai stati nel
luogo diffidate delle diciture “facilmente fattibile in giornata da
Montenvers”… È abbastanza evidente reperire il canale nevoso che scende fra
Nonne ed Eveque, ma da qui all’attacco vero e proprio non è proprio questione
di 5 minuti… Oltretutto un rientro serale al rifugio della Charpoua consente di
godere appieno della bellezza di questo posto, oltre che della gentilezza e
della bravura in cucina del suo singolare gestore…
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L2 |
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Inizio di L3 |
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La delicata placca alla fine di L3 |
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Facile ma expo inizio di L4 |