Non a caso quel personaggio che risponde al nome di Marco Pedrini a fine anni '80 disse "non serve andare a Yosemite, correte al Pétit Clocher du Portalet!"
Normalmente l'avvicinamento si effettua da Champex servendosi della funivia della Breya che deposita a oltre 2000 metri e rende l'avvicinamento non brevissimo, ma sicuramente meno faticoso visto il poco dislivello.
Quest'anno però la funivia è chiusa per lavori, e così non ci resta che parcheggiare il furgone a mezzanotte inoltrata alle Prese d'Acqua di Saleina (rischiando il linciaggio dal locale che abita la baracca accanto al parcheggio leggermente infastidito dal nostro rumore...).
3 ore di sentiero ripido, ma evidente e molto ben tracciato, cui segue un traverso su pietraia segnata da ometti, conducono alla base della via. L'ultimo tratto, che consente di salire sulla cengia che percorre la base delle pareti, è delicato ma ben tracciato ed attrezzato, in generale nulla di particolarmente expo.
Le Chic, le Cheque, le Choc, via dei fratelli Remy come la maggior parte di quelle della parete, corre subito a sinistra del classico spigolo SE e si sviluppa principalmente in belle fessure, intervallate da qualche passo più placcoso.
Il tiro più bello è probabilmente il secondo (che in realtà sarebbe il terzo, considerando che i primi 2 si fanno comodamente in una sola lunghezza da 50 metri), in cui ad una tecnica partenza in placca segue un'elegantissima fessura da proteggere.
Bello anche il terzo tiro, principalmente in placca, obbligata ma ben chiodata, in cui non è banale identificare gli spit dal basso.
La chiodatura è sicura e, direi anche abbondante per lo standard del Monte Bianco; anche nelle fessure l'uso dei friend è limitato. Per una ripetizione portare una serie di Camalot più un paio di microfriend...con questa dotazione i nut sono inutili.
Sicuramente un posto in cui tornare!!!
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Il Pétit Clocher all'alba |
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Cobra all'uscita di L5 |
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