Il settembre ancora generoso ci permette un’ultima scappata
in montagna, nel selvaggio vallone di Noaschetta, che con i colori dell’autunno
assume toni ancora più selvaggi ed affascinanti.
È ancora buio quando in 6 arriviamo al piccolo parcheggio di
Balmarossa ed iniziamo a percorrere l’antico sentiero di caccia alla luce delle
frontale. In quattro siamo diretti verso Imago, sulla parete Sud del Monte
Castello, mentre Elvio e Cristina cammineranno un poco di più per salire
Aldebaran sulla parete Nord-Est.
L’avvicinamento ad Imago è piuttosto evidente: poco dopo il
bivio che scende al rifugio Noaschetta, superata una pietraia, si ha la parete
esattamente sopra la propria testa e per raggiungerla occorre risalire alla
meglio i ripidi pendii erbosi sovrastanti il sentiero. Non c’è traccia e la
marcia è un po’ faticosa, ma la parete si raggiunge abbastanza rapidamente (45’
da quando si abbandona il sentiero).
Una volta attaccato la prima impressione non è delle
migliori e si risale uno zoccolo bruttino. Per fortuna le cose cambiano
decisamente quando si mettono mani e piedi sulla parete vera. Una bella
sorpresa questa Imago, con poco o nulla da invidiare ad altre vie più blasonate
del Gran Paradiso. Non esistono molte informazioni su questo itinerario, né su
carta né in rete, e il poco che si trova è un po’ impreciso. Su Rock Paradise
la via non è praticamente descritta, mentre la relazione su Gulliver tende un
po’ a sopravvalutarla… Alla fine, diversamente da quanto riportato, non esiste alcun
tratto pericoloso o eccessivamente ingaggiato, solo 2 punti che richiedono un
po’ di decisione, in particolare il traverso su L6 e un tratto su L9.
Assolutamente inspiegabile la descrizione paurosa di Gulliver per L11, dove non c’è alcun
tratto di 6b+ obbligatorio.
Alcuni tiri sono davvero notevoli e molto piacevoli da scalare, come il muro a tacche di L5 (dove non è immediato capire dove andare), la bellissima fessura di L7 ed il diedro di L8. Il penultimo tiro è duro in libera (intorno al 7b, non concatenato da noi), ma la sezione effettivamente dura sembra breve. Oltre a qualche foto lascio sul blog uno schizzo della via con le nostre personali valutazioni e considerazioni, incluse quelle sul materiale (friend assolutamente inutili su molti tiri).
Alcuni tiri sono davvero notevoli e molto piacevoli da scalare, come il muro a tacche di L5 (dove non è immediato capire dove andare), la bellissima fessura di L7 ed il diedro di L8. Il penultimo tiro è duro in libera (intorno al 7b, non concatenato da noi), ma la sezione effettivamente dura sembra breve. Oltre a qualche foto lascio sul blog uno schizzo della via con le nostre personali valutazioni e considerazioni, incluse quelle sul materiale (friend assolutamente inutili su molti tiri).