In Bilico è un Sito/Blog creato da grandi appassionati di montagna, che con qualche riga, fantastiche foto e incredibili video raccontano le loro imprese in giro per le Alpi e le pareti più verticali del mondo.

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In Bilico est un blog crée par des amoureux de montagne et d’escalade qui avec des petits textes, des images surprenants et des vidéos racontent leur sorties dans les Alpes et dans des autres grandes parois du globe.

giovedì 19 dicembre 2013

Sassolungo (Spallone del).Goulotte Raggio di Sole

Splendida goulotte nel cuore del Sassolungo attualmente in condizioni veramente super. Seconda lunghezza piuttosto impegnativa ma facilitata dalle numerose ripetizioni di questi giorni. Nella parte alta abbiamo percorso il ramo sinistro che presenta una splendida lunghezza lungo una stretta goulotte di ghiaccio. Doppie tutte attrezzate e molto rapide.

mercoledì 11 dicembre 2013

Ice & Rock

Al mondo, posti dove un giorno puoi far ghiaccio a -2 e il giorno dopo sei a scalare in maglietta sotto un sole caldo a tre metri dal mare, se ne trovano pochi. Per chi vive a Torino è normale ma per gente che sta in paesi freddi come la Polonia no.
Ho portato a vivere questa esperienza degli amici polacchi che non potevano credere ai loro occhi.
Il loro commento è stato:"Certo Gil che vivi proprio in un posto magnifico"...
Molte volte vediamo l'erba del vicino più bella e verde trascurando e dando per scontata la nostra.

Prima di partire una toccatina portafortuna!!!

Val Varaita

io e Ewa in val Varaita

Pachidermi poco ghiaccio ma divertente

ma quanto son forte.

Il tiro più impegnativo

ho deciso che sul facile non chiodo più...

Dopo due ore finiamo a Finalborgo

Capo Noli

...ma ieri non ero sul ghiaccio...



sole, mare e finale

Bric del frate



che tallonaggio eh...



...lo so sembra un enorme c....

la cima è larga  1 m x 1 m

io e Ewa in vetta

martedì 29 ottobre 2013

Infatuazione. Bagnasco

Le nostre giornate in falesia normalmente sono fatte di pochissime prestazioni e tante risate…Domenica scorsa, proprio mentre pensavamo, per una volta, di aver fatto un’eccezione…ne abbiamo ricevuto l’ennesima riprova…Come? Gustatevi questo esilarante spezzone fino all’ultimo secondo…


martedì 17 settembre 2013

Cadarese

Con Roby decidiamo di andare qualche giorno in Svizzera sul calcare grigio del Wenden, per spezzare il lungo tragitto pensiamo di fermarci a far due tiri a Cadarese, "tanto è sulla strada, cosi vediamo com'è".
Parcheggiata l'auto osservo con scetticismo l'aspetto normale della falesia, ma una volta arrivato ai piedi dei tiri capisco subito che non era come i soliti posti a cui siamo abituati.
Osservando i diedri e le fessure mi rendo conto che avremmo passato una gran giornata.
Cadarese è uno splendido giocattolo con certe fessure un pochino facilitate dagli spit, ma la scalata è unica. Prima di tutto ci vuole un ottima tecnica, misto ad una buona sensibilità per gli incastri, poi se si scelgono i camini o le larghe fessure occorre non essere schizzinosi e strisciare come dei vermi per guadagnare metri.
Credo che in europa falesie del genere si contino sulle dita di una mano, e se siete amanti dei tiri dove più che tenersi conta sapersi mettere, allora Cadarese è il vostro posto.
La sera osserviamo su internet che nei prossimi giorni in svizzera la meteo sarebbe stata bruttina, ci guardiamo in faccia per qualche secondo e alzando le spalle decidiamo di rimanere per altri giorni a far fessure. Sono più che convinto che se avessero dato bello saremmo rimasti lo stesso.
Di seguito la sequenza di un bel 7b+ che ha spezzato la schiena a tutti e due...












venerdì 6 settembre 2013

Pétit Clocher du Portalet, Le Chic, le Cheque, Le Choc (6c+ max, 6b obbl.)

Estate scarna di salite e di belle vie in montagna...sigh, ma anche gli ultimi week end estivi a volte concedono qualche bel giro sul Monte Bianco, e così, con i soliti incastri di orari e spostamenti ai limiti del tetris io e il Cobra riusciamo a regalarci una bella 20 ore sul versante svizzero del Re delle Alpi, su una delle pareti rocciose che, seppure non contornata da ghiacci e non altissima, presenta roccia e linee fra le più belle dell'intero massiccio.

Non a caso quel personaggio che risponde al nome di Marco Pedrini a fine anni '80 disse "non serve andare a Yosemite, correte al Pétit Clocher du Portalet!"

Normalmente l'avvicinamento si effettua da Champex servendosi della funivia della Breya che deposita a oltre 2000 metri e rende l'avvicinamento non brevissimo, ma sicuramente meno faticoso visto il poco dislivello.
Quest'anno però la funivia è chiusa per lavori, e così non ci resta che parcheggiare il furgone a mezzanotte inoltrata alle Prese d'Acqua di Saleina (rischiando il linciaggio dal locale che abita la baracca accanto al parcheggio leggermente infastidito dal nostro rumore...).

3 ore di sentiero ripido, ma evidente e molto ben tracciato, cui segue un traverso su pietraia segnata da ometti, conducono alla base della via. L'ultimo tratto, che consente di salire sulla cengia che percorre la base delle pareti, è delicato ma ben tracciato ed attrezzato, in generale nulla di particolarmente expo.

Le Chic, le Cheque, le Choc, via dei fratelli Remy come la maggior parte di quelle della parete, corre subito a sinistra del classico spigolo SE e si sviluppa principalmente in belle fessure, intervallate da qualche passo più placcoso.
Il tiro più bello è probabilmente il secondo (che in realtà sarebbe il terzo, considerando che i primi 2 si fanno comodamente in una sola lunghezza da 50 metri), in cui ad una tecnica partenza in placca segue un'elegantissima fessura da proteggere.
Bello anche il terzo tiro, principalmente in placca, obbligata ma ben chiodata, in cui non è banale identificare gli spit dal basso.
La chiodatura è sicura e, direi anche abbondante per lo standard del Monte Bianco; anche nelle fessure l'uso dei friend è limitato. Per una ripetizione portare una serie di Camalot più un paio di microfriend...con questa dotazione i nut sono inutili.
Sicuramente un posto in cui tornare!!!

Il Pétit Clocher all'alba

Cobra all'uscita di L5


giovedì 1 agosto 2013

PIZZO BADILE - parete Nord-Est - VIA CASSIN

Il week end passato doveva essere dedicato alla salita dell'éperon de la Tournette, ma all'ultimo momento Giacomo si è tirato indietro per impegni inderogabili in più il clima torrido che prevedeva uno 0 termico a 4600 m nelle ore notturne ci ha convinto a cambiare destinazione e allora cosa servire in tavola? Ecco che un piccolo tarlo che ogni tanto si risveglia dentro la mia testa comincia nuovamente a scavare...molto caldo...montagna...salitona...voglia di fresco...fatica...bivacco...tanta roccia...VIA CASSIN SULLA NORD EST DEL PIZZO BADILE!!!!! PERFETTA!!! Solito giro di telefonate , solita consultazione...solito ritrovo di teste di.......malate......
Quindi tutti daccordo si va in Svizzeraaaaa, ma la parete sarà in condizioni? Telefono ad Heidi al rifugio del Sasc Fourà e metà in tedesco, metà in italiano, ma soprattutto in spagnolo, che ne io ne Heidi parliamo...non si capisce una fava...si capisce solo che la cengia di attacco non è in condizioni...mucha nieve...muy perigloso...ho capito... chiamo Roby...ciao, io non capisco come parla, ma non importa, andiamo lo stesso, portiamo tutto!!! Risultato: venerdì sera ci sono quattro muli carichi di picche, ramponi, scarponi e quant'altro che salgono al rifugio.
Cena con tanta suppe...anchora suppe?  Cradite suppe?...nanna e sveglia alle 4.30 con Andrea che litiga con il vicino di branda perchè ha russato tutta la notte...colazione e cammino verso la parete...sempre carichi come muli...arrivo al colle da dove si vede la cengia di attacco eeeeee....cazzo! La cengia è pulita, ma dov'è la mucha nieve? Il muy perigloso...ma soprattutto che ce ne facciamo di picca, ramponi, scarponi? Ce li portiamo su!!!
Bando agli scherzi, la parete è stupenda, immensa, molto compatta e di roccia ottima, arrampicarci è un vero viaggio, quando ti trovi alla base pensi solo che oggi dovrai arrampicare molto.
La scalata pur essendo una classica è molto esterna ad eccezione dei tre tiri in camino di cui il primo è veramente tosto se scalato con uno zaino (enorme) sulle spalle, i posti per eventuali bivacchi in parete ci sono anche se non sono così abbondanti come mi aspettavo, quelli relativamente comodi si contano sulle dita di una mano, mi ripeto, per essere una salita del 1937 è una scalata moto esterna, la roccia è veramente eccezionale, sembra impossibile pensare di scalarla con l'attrezzatura utilizzata all'epoca, veramente complimenti a Cassin...e compagni.


Muli da soma

salendo al sacs fourà

Andrea-Diego-Sacha-Roby

Pizzo Badile
quel che resta della neve sulla cengia da lontano
quel che resta della neve sulla cengia da vicino
parete nord est
la cengia di attacco dall'alto

diedro Rebuffat

primi tiri

Andrea sui primi tiri

primo VI


Sacha e il suo compagno di scalata...LO ZAINO


camini sommitali


secondo camino


uscita dai camini


bivacco Radaelli in cima

i nostri...muli