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mercoledì 20 maggio 2015

Calanque e Cap Canaille: Au delà de la verticale e Galet Jade

Stavolta forse, almeno per un po', è stata proprio l'ultima, visto che d'ora in poi questi luoghi incantevoli ed ospitali del mediterraneo francese non saranno più così a portata di mano come negli ultimi anni.
Con la solita cumpa dei genovesi abbiamo optato per un weekend in Calanques, per fortuna ancora non troppo calde. Il primo giorno abbiamo scelto una parete nuova per tutti, la Concave, che avevo avuto modo di vedere questo inverno e che mi aveva davvero stregato per quella specie di cucchiaio verticale che ne caratterizza la parte centrale. Con Alice abbiamo salito Au dela de la Verticale, una bellissima via di Guigliarelli perfettamente attrezzata dall'alto e che ha nei suoi tiri centrali la particolarità di salire il grosso strapiombo nel suo settore sinistro. Notevolissimo comunque anche il primo tiro, con una roccia unica, che secondo me è anche l'unico a presentare qualche passetto obbligatorio ma mai troppo difficile. Gli strapiombi sono tamarri e divertenti a sufficienza e solo il tiro di 7b+ è davvero difficile, più gestibili gli altri tiri di 7, tutti comunque sempre chiodati maniera ineccepibile.
Il secondo giorno altra via super al Draioun di Cap Canaille, che propone un viaggio geologico attraverso tre tipi di rocce diverse per altrettanti strati di parete. Galet Jade decolla da metà in poi, prima con una fessura fuori misura davvero particolare e poi con tre tiri su un conglomerato tanto inquietante quanto bello e solido...L'ultimo tiro, beh... solo quello vale la pena per potersi far fare delle foto veramente tamarre!!!

Sui tiri centrali di Au dela de la Verticale, alla Concave

Uscita dagli strapiombi e ritorno sulle tacche bianche

Inizia la fessura fuori misura dui Galet Jade

Conglomerato super

Sempre più super...

Evviva Cap Canaille


Aiglun, L'Arnaque (7c max, 6b obbl.)

Arnaque" in francese significa "Fregatura". Nome per nulla azzeccato per questa bellissima via che sale la Paroi du Giet nella sua parte centrale. Dopo il primo tiro di 6a+ comune a molti altri itinerari del settore inizia una successione di lunghezze tutte estremamente piacevoli e varie. Si va da bellissimi placche a gocce tipiche di Aiglun (L3), a diedri calcarosi per gli amanti degli attorciglianti (L5), alla lunghezza del tetto (7c in libera, ma comodamente, più o meno, azzurrabile), per finire sulle bellissime placche tecniche degli ultimi tiri grigi.
L'ultimo, in particolare, è un 6b da antologia su un pilastro grigio all'apparenza inscalabile, ma che in realtà cela buchi grandi come oblò di una lavatrice.
Attenzione all'ottavo tiro, di non immediata comprensione. Dalla sosta occorre salire di il diedrino sulla sinistra fino al primo spit (facile ma spit molto alto): da qui se si prosegue nel diedro si esce dalla parete per una via più facile. L'Arnaque invece devia bruscamente a destra per portarsi sua una magnifica placca grigia (cordone visibile) in cui ci sono un paio di passi decisamente obbligatori (6b solido) che conducono in un diedrino da cui l'itinerario torna logico ed evidente. Assolutamente consigliata!



Elvio su L2

 
Cristina parte su L3


Affollamento in sosta...

Alice sul diedrone di L5

Sul tettone di 7c...sembra grande libera, ma è grande artif...


Arrivo in sosta su L5



Sul bellissimo tiro d'uscita



sabato 16 maggio 2015

Qualido.Magic Line


Il Qualido..che posto...Era da parecchio tempo che non mettevo piede in Val di Mello, dai tempi delle scorribande con Luca,Diego e Gill..ed ogni volta che torno in questa valle mi sembra di essere in uno di quei luoghi dove il tempo si è fermato. Il Qualido è un posto incredibile dove si arriva dopo un avvicinamento non proprio rilassante, con circa 900m di dislivello... La via in questione è sicuramente la più abbordabile e ripetuta, ma risulta comunque a mio parere piuttosto impegnativa data anche la chiodatura non proprio rilassante...d'altronde siamo in Val di Mello... Si svolge prevalentemente su placche tecniche ed alcuni diedri fessurati con un tiro, il decimo, lungo una fessura(in libera 7C..) spettacolare!! Al ritorno in valle la vista sulla parete non può che cadere sul capolavoro del fuoriclasse T.Fazzini, La Spada nella roccia,con una lastra sospesa lungo la quale corrono tre tiri della via..