La sua salita era un vecchio pallino di Roby e devo ammettere che l'idea di andare a mettere il naso per valutare un'eventuale sua discesa mi stuzzicava alquanto.
Così, io, Roby e Diego unitosi alla banda all'ultimo, partiamo venerdì pomeriggio con una meteo alquanto incerta, ma che prevede di essere spaziale per la giornata di sabato. I miei compagni non hanno velleità discesistiche e quindi sono l'unico a sobbarcarsi il lunghissimo avvicinamento al bel rifugio Vallanta con sci sulla schiena e scarponi da sci ai piedi.
Il locale invernale del Vallanta è un vero gioiello, pannelli fotovoltaici garantiscono luce e riscaldamento per tutta la notte, e la struttura è davvero futuristica!
La partenza è ben prima dell'alba e per fortuna le nebbie si sono diradate garantendo un buon rigelo.
Già sui primi due nevai mi rendo conto che la parete non è in condizioni per una discesa sicura, la neve è molto dura è leggermente verglassata, il che garantisce però una progressione veloce.
La parete è molto diversa da come appare in foto, in realtà sono tre grandi nevai pensili ben raccordati da piccole goulotte e brevi passaggi di misto.
L'ultimo nevaio, il famoso Triangolo termina ad un bel colletto, il colletto Pensa.
Per dare un senso al fatto di essermi scarrozzato gli sci fino a qui, decido di provare la discesa dal colletto per la via denominata 'Pensa Positivo', discesa per nulla banale, soprattutto a vista, e che nelle condìzioni attuali con numerosi tratti con ghiaccio affiorante, metterà a dura prova i miei nervi e le mie lamine.
Purtroppo la neve finisce presto e così l'idea degli sci si rivela veramente pessima. Non resta che sobbarcarsi più di mille metri su fastidiose pietraie, boschi e sentieri fino a Castello dove finalmente una birra ghiacciata ci ricompensa di tutti i nostri sforzi.
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