In Bilico è un Sito/Blog creato da grandi appassionati di montagna, che con qualche riga, fantastiche foto e incredibili video raccontano le loro imprese in giro per le Alpi e le pareti più verticali del mondo.

In Bilico is a blogsite created by a group of mountains and climbing enthusiasts who, with short text, amazing photos and videos, tell about their climbs all around the Alps and other famous walls of the globe.

In Bilico est un blog crée par des amoureux de montagne et d’escalade qui avec des petits textes, des images surprenants et des vidéos racontent leur sorties dans les Alpes et dans des autres grandes parois du globe.

martedì 18 settembre 2012

Pinnacoli dell’Aiguille du Moine, Voix du Druide



Percorrendo il sentiero che porta al rifugio dell’Envers des Aiguilles sono stato molto incuriosito dalla comba della Charpoua, posta esattamente dal versante opposto della Mer de Glace. L’ambiente è molto selvaggio e tipico dell’alta quota, con ghiacciai tormentati e cime dall’aspetto non troppo invitante per uno scalatore. Strano pensare che il Dru che si affaccia sul versante Charpoua sia lo stesso che da Montenvers appare come un missile perfetto ed affilato che si staglia contro il cielo…
Solo le Flammes de Pierre sembrano lasciare intravedere spazi per grandi scalate, verticali, fisiche e decisamente Yosemitiche. Pare però che sulle torri che compongono la cresta sud dell’Aiuguille du Moine una forte guida francese abbia tracciato 2 vie molte belle, di cui una, Sale Athee, è già diventata un must per gli appassionati di vie dure in fessura nel massiccio del Bianco.
Così, nell’insolita ma ormai neanche troppo formazione molanternesca (torinese/genovese), decidiamo di andare a provare quella un poco più facile, posto sul pinnacolo esattamente a fianco alla “sorella maggiore”. Voix du Druide è stata una bellissima sorpresa. Se al mattino, durante l’avvicinamento, il pilastro ombroso non lascia presagire nulla di straordinario, l’arrivo del sole nel pomeriggio cambia radicalmente le cose, incendiando la parete ed evidenziandone la bellezza.
La via è un piccolo gioiellino, praticamente tutta in fessura su parete verticale, mai difficile da proteggere ma continua nelle difficoltà e mai scontata.
Fanno eccezione i due tiri di 6c, il terzo che finisce con una placca a cristalli dove a mio parere l’obbligatorio si avvicina parecchio al grado massimo, e il penultimo, con un run-out esigente dall’ultimo spit alla sosta. Per il resto grande utilizzo di friend, e nut, ma sempre da buone posizioni di equilibrio, cosa che addolcisce non poco l’impegno psicologico.
Un consiglio sulla logistica…Se non siete mai stati nel luogo diffidate delle diciture “facilmente fattibile in giornata da Montenvers”… È abbastanza evidente reperire il canale nevoso che scende fra Nonne ed Eveque, ma da qui all’attacco vero e proprio non è proprio questione di 5 minuti… Oltretutto un rientro serale al rifugio della Charpoua consente di godere appieno della bellezza di questo posto, oltre che della gentilezza e della bravura in cucina del suo singolare gestore… 

L2

Inizio di L3

La delicata placca alla fine di L3

Facile ma expo inizio di L4
 

Nessun commento: