Dopo 8 anni torno a ripetere questa via in compagnia di
Lauretta, in una bellissima giornata di fine estate. Avevo dei piacevoli
ricordi di questa scalata classica granitica che sono stati assolutamente riconfermati
anche a distanza di tempo! Credo di non esagerare dicendo che quest’itinerario
è quanto di meglio possa esserci per familiarizzare con la posa delle
protezioni veloci, ad integrazione dei chiodi presenti in via. Anche se spesso
tralasciata a favore di vie e pareti
apparentemente più famose, credo che la Gogna allo Scoglio di Mroz rappresenti
il più bell’itinerario di difficoltà medio-facile dell’intera valle dell’Orco e
Piantonetto; consente di sperimentare un po’tutte le tipiche situazioni granitiche,
dal diedro (L1), alle fessure più o meno larghe (L2 ed L4) fino ai camini (L5).
Dopo S5 è consigliabile percorrere gli ultimi due tiri di Impressioni di
settembre (qualche fix, scalata più moderna su muretti a tacche e liste). La
roccia dello Scoglio poi è bellissima, a grana grossa e già molto più simile a
quella delle pareti di alta montagna rispetto alla pietra di Caporal e
Sergent,.
La chiodatura presente è generosa (diversi chiodi) e le
soste perfettamente attrezzate con gruppi Raumer. Direi che i nut non servono,
ed una serie di friend è più che sufficiente anche per chi intendesse proteggersi
con frequenza. Eventualmente utile, ma del tutto facoltativo, un friend 4 BD
per addolcire il passo più impegnativo della via sul secondo tiro.
Volendo, con attenzione
agli attriti, diversi tiri sono concatenabili.
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