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venerdì 22 febbraio 2013

Col du Tacul - Traverse de Capucin 5.1 E2


Deciso a sfruttare l'ultima finestra di bel tempo prima dell'annunciata perturbazione, convinco Michy ed Eli ad accompagnarmi a buttare un sguardo al couloire Nord Est dell' Aiguille du Tacul, bel pilastro roccioso posto alla base della cresta delle Periades.
Al parcheggio della funivia di Punta Hellbronner qualche dubbio ci assale, il Dente del Gigante e le les Aiguilles Marbres sono avvolte da una spessa coltre di nubi e gli addetti alla funivia parlano di vento forte in quota... una volta tanto confidiamo nelle previsioni meteo e decidiamo di tentare. Usciti dal Rifugio Torino veniamo salutati da forti raffiche di vento che ci sferzano il viso, ma giù in direzione Requin ci sembra di scorgere una squarcio di cielo azzurro. Senza indugiare calziamo gli sci e affrontiamo la splendida discesa della Valle Noire, variante più misteriosa e meno frequentata della classica Valle Blanche; il taglio alto ci permette di mettere piede sul ghiacciaio delle Periades ben al di sopra della nota "salle à manger".
Il cielo è completamente blu e anche il vento s'è calmato, messe le pelli cominciamo a risalire il ghiacciaio direzione col du Tacul. La traccia è buona e in poco più di due ore siamo al colle. Affacciandosi sul tetro versante Nord, lo stomaco si stringe,il canale è ben ripido, quasi verticale e costellato di roccette affioranti,ma per fortuna i prima 40-50m si superano in doppia.
Al termine della doppia prepariamo lo scomodo terrazzino da cui inizieremo la discesa. Quando affronti discese di questo tipo vorresti sempre avere la possibilità di fare due curve di riscaldamento, per sciogliere un po' le gambe e sopratutto la testa, ma in questo caso questo lusso non ci è concesso, anzi i primi 100m sono i peggiori, pendenza costante sui 50° e stretta lingua di neve dove abbozzare due salti. La neve purtroppo non è il massimo, rovinata dai precedenti passaggi e da un probabile rialzo termico, tuttavia, per nostra fortuna, conserva un ottimo grip. Più sotto il canale si apre e la pendenza si smorza, ma non più di tanto, i successivi 400m a 40-45° ci impegnano fino alla terminale che fortunatamente si supera agevolmente.
Da qui in giù, finalmente, la farina ci permette di distenderci un po' e di firmare qualche bella bella curva fino al ghiacciaio di Lecheaux. La perturba è in arrivo, scendiamo veloci fino a Chamonix dove stanchi e soddisfatti aspettiamo la navetta che ci riporterà a Courmayeur.
Sicuramente avremmo potuto trovare neve migliore, per lo meno nel canale , ma questa "boucle" è comunque di gran soddisfazione e permette di trascorrere una splendida, piena giornata in un angolo selvaggio del Mont Blanc.

Stay Pow

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