Finalmente scesi abbiamo fatto la conoscenza dei portatori e siamo partiti alla volta di Namche Bazar. Vari sali-scendi tra i valichi e incredibili ponti tibetani sospesi nel vuoto ci separavano da quella che sarebbe stata la prima, emozionante tappa del trekking.
Il tempo ci ha aiutato regalandoci una magnifica giornata.
Kathmandu, con i suoi magnifici contrasti, è già un ricordo.
Namche Bazar è costruita su un lato di una montagna. Non esistono mezzi di trasporto, solo le gambe. Posto in alto, uno stupa ci regala pace con le sue mille, bellissime bandierine colorate e ruote di preghiera.
Il bel tempo ci invoglia a fare qualche altro metro di dislivello; così dai 3440 di Namche ci portiamo ai 3880 del primo punto panoramico sulle montagne tanto sognate.
L'Ama Dablam si regala a noi in tutto il suo splendore magnifica, nitida e fresca all'orizzonte.
L'Everest, più capriccioso, si mostra solo in parte lasciandoci ancora tanto desiderio e speranza di nutrirci gli occhi con la sua magnificenza. Dopo averli visti in foto per tanti anni, finalmente li vediamo dal vivo.
Domani il trekking continua e speriamo che il bel tempo non ci abbandoni!
I piloti che discutono sull'avaria |
L'aereo |
L'Ama Dablam |
1 commento:
Ciaooooooooooooo Giiiiiilllll! Ti seguiamo ogni giorno!! Bellissima la foto dell'Ama Dablam, ti invidiamo!
Visto che siamo allo stretto ci siamo già allargate nel tuo ufficio, spero non ti dispiaccia :-) :-)
Ti salutiamo
Anto, Cri, Vero
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